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sábado, 3 de março de 2012

Il nome


Ciascun sostantivo o nome in lingua italiana ha un genere (maschile o femminile) e un numero (singolare o plurale). Mancano generi come il neutro e numeri come il duale.


Manca, in italiano, anche la declinazione secondo i casi come nel latino. I significati che altre lingue rendono con la declinazione (caso), in italiano sono resi tramite preposizioni. Sostantivi privi della forma singolare o della forma plurale vengono detti difettivi (ad esempio: "le nozze"). Sono detti invariabili quelli le cui forme singolare e plurale sono identiche.
Le principali desinenze dei nomi sono le seguenti:
  • maschili in -o, plurale in -i: libro, libri (per lo più parole maschile della seconda o della quarta declinazione latina)
  • maschili in -e, plurale in -i: fiore, fiori (per lo più parole maschile della terza declinazione latina)
  • femminili in -a, plurale in -e: scala, scale (per lo più parole femminile della prima declinazione latina)
  • femminili in -e, plurale in -i: luce, luci (per lo più parole femminile della terza o della quinta declinazione latina)
Tra le varie forme che si comportano altrimenti, si ricordano quelle maschili in -a, con plurale in -i: poeta, poeti (per lo più parole maschile della prima declinazione latina). Sono invariabili in italiano i sostantivi che terminano in vocale accentata e quelli di una sola sillaba (la virtù / le virtù, il re / i re), i sostantivi (quasi tutti di origine straniera) che terminano in consonante (il bar / i bar), i sostantivi che terminano in -i non accentata (il bikini / i bikini, la crisi / le crisi), e diversi altri.[1]
Generalmente, il genere del sostantivo non è determinato dal suo significato. Fanno eccezione a questa regola soprattutto i nomi di persona:
  • Francesco, Francesca
  • Il ragazzino, la ragazzina
  • Il presidente, la presidente (presidentessa)

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Grammaire italienne